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:: Palazzolo Acreide » La storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Piantina



Palazzolo Acreide dista 43 chilometri da Siracusa. È nella parte ovest della provincia ed è sui monti Iblei.
Il territorio di Palazzolo risulta abitato sin dalle ere più antiche; le fonti preistoriche testimoniano la presenza dell'uomo e ne documentano il difficile cammino attraverso le varie fasi del paleolitico, del neolitico, dell'età del bronzo e del ferro, fino all' arrivo dei Greci.
Nel X-XI sec. a.C. il vasto altopiano doveva essere popolato dai Siculi stanziati in sparsi piccoli villaggi le cui necropoli scavate in costoni rocciosi caratterizzano tuttora diverse contrade di Palazzolo.
Secondo Tucidide sulla collina detta Acremonte, che separa le valli dell'Anapo e del Tellaro, i Corinzi di Siracusa nel 664 a.. fondarono Akrai, principalmente per esigenze militari, prima tappa della penetrazione siracusana nel triangolo sudorientale della Sicilia, avvenuta settant'anni dopo la fondazione di Siracusa.
Il sito scelto presentava le condizioni ideali per la costruzione di una fortezza che controllasse le vie di comunicazione con le colonie site all'interno dell'isola e sulla costa. La città greca godette di grande vitalità culturale, com'è testimoniato dal teatro e da numerosi templi, e da una notevole rilevanza politica ed economica.
Questo ruolo commerciale, dovuto al vantaggio di trovarsi sulla direttrice che univa Siracusa ad Agrigento, procurò anche una parziale autonomia politica che spiegherebbe il ritrovamento di un bouleuterion, luogo in cui si riuniva il senato, collegato al teatro.
Il bouleuterion si apriva sulla piazza (agorà ) della cittadina.
La storia di Akrai fu strettamente legata a quella di Siracusa, come testimoniano le fonti letterarie. Plutarco narra che Dione si fermò ad Akrai nella sua marcia verso Siracusa nel 357 a.C. . Numerose furono le dominazioni che si avvicendarono nel corso dei secoli: romana, bizantina, araba, normanna. Da qui le varie denominazioni date alla città: Akrai, Acre, Balansùl, Placeolum o Palatioli ed infine Palazzolo a cui, nel 1862, fu aggiunto il patronimico di Acreide.
All'inizio della prima guerra punica, la colonia è menzionata nel trattato di pace tra Roma e Siracusa del 263 a.C., assegnata a Ierone II, ed è proprio in questo periodo che Akrai vive un periodo di massimo splendore. La caduta dell'impero romano e le invasioni barbariche, fecero rientrare Akrai nell'orbita bizantina che orientò la cultura religiosa verso un cristianesimo d'impianto basiliano testimoniato dalle numerose tombe e chiese rupestri distribuite intorno al sito.
Nell'827 d.C. ad Acre si concentrarono le forze bizantine dell'isola per cercare di impedire l'avanzata araba e dar tempo a Siracusa di disporre le proprie difese. In questa circostanza Acre fu messa a ferro e fuoco e distrutta per sempre dagli Arabi.
Le prime notizie storiche della Palazzolo Acreide attuale si hanno a partire dal XII secolo. Il centro medievale sorse vicino all'antica Acre, su un piccolo sperone roccioso sovrastante la valle dell'Anapo, in posizione strategica di controllo sul territorio e sulle vie di comunicazione, là dove sorgeva un "palatium" imperiale, che ha determinato il nome del nuovo abitato: "Palatiolum". Qui i normanni edificarono un castello di cui, ancora oggi, rimangono alcune vestigia.
Dal 1104 prendono avvio quelle gestioni baronali e principesche che trasformarono Palazzolo in uno dei più importanti centri agricoli e artigianali degli Iblei: da Guifredo, figlio del Conte Ruggero ad Artale d'Alagona, ai Principici Ruffo di Calabria nel 1812.
Distrutta dal terremoto del 1693 rinacque la Palazzolo barocca settecentesca
Nel XVII secolo i palazzolesi cominciarono a ribellarsi alla feudalità finché nel 1812 venne riconosciuto come un paese demaniale.
L'ottocento vide illustri intellettuali come il barone Gabriele Judica che riportando alla luce il teatro greco e parte di Akrai divenne regio custode delle antichità.
In questo clima di rinascita d'interesse per le radici greche di Palazzolo si determinò la decisione del consigliocomunale che nel 1862 oppose al nome di Palazzolo, già dovuto alla presenza del palazzo di Gerone, quello di Acreide per sottolineare il legame che univa le antiche genti alle nuove.
Fiorisce così l'odierno assetto urbanistico fatto di vie impreziosite da splendidi palazzi nobiliari e da scenografiche piazze dalle chiese come quinte di pietra.
Palazzolo è il luogo di nascita di Giuseppe Fava scrittore, saggista, giornalista, drammaturgo, pittore, sceneggiatore, fondatore della rivista antimafia I Siciliani, e vittima della mafia.

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